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LECTURA DANTIS: IL CORAGGIO DI ASSUMERE IL PROPRIO DESTINO
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di e con MONI OVADIA
e STEFANO ALBARELLO
canto e qanein MAURIZIO DEHÒ violarda
Moni Ovadia, grande intellettuale contemporaneo che ha sempre avuto come filo conduttore dei suoi spettacoli e della sua vastissima produzione discografica e libraria la tradizione composita e sfaccettata, il "vagabondaggio culturale e reale" proprio del popolo ebraico e della figura dell'esiliato in genere si confronta con il Canto XXVI dell'inferno Dantesco M cui emerge la figura di Ulisse.
Un Ulisse che nella "Divina Commedia" chiama i compagni "fratelli" e li incita ad interrogarsi sul senso della vita e a non privarsi nell'ultima parte dell'esistenza della possibilità di continuare a conoscere.
Una grande lezione di consapevolezza e un richiamo a quei valori che distinguono gli esseri umani dalle bestie.
Stefano Albarello. Si occupa di musica antica approfondendo oltre il campo musicologico, la prassi del canto e degli strumenti a pizzico occidentali e mediorientali.
Opera da anni nel concertismo come solista e direttore di insiemi; ha all'attivo concerti in tutto il mondo.
Docente a Lucca di Canto Sacro medievale e Musica d'insieme per voci e strumenti antichi.
Maurizio Dehò. Violinista singolare, attratto dallo sperimentalismo, si dedica ad una ricerca raffinata che fonde che fondono in modo suggestivo le sonorità struggenti e appassionate della tradizione klezmer e tzigana con il minimalismo.
In questo concerto suona su un violino `800 "truccato" da viola.